Insonnia da Coronavirus? Ecco un tutorial-audio per identificare i canti dei rapaci notturni.
Da quando è iniziata questa drammatica pandemia i problemi di angosce, paure, depressioni sono aumentati a dismisura e di riflesso molta gente di notte dorme poco. Anzi, molti sono proprio svegli per colpa dell’insonnia da Coronavirus.
Si dice che la notte porta consiglio, ma da un paio di mesi sembra portarci interrogativi che ci tengono svegli. E così, nel silenzio più assoluto, può capitare di sentire i rapaci notturni che ignari del drammatico momento sembrano divertirsi a lanciare versi, canti e vocalizzi nel cuore della notte, deliziandoci con veri concerti. Naturalmente, dietro questo comportamento, ci sono rituali nuziali, comportamenti di difesa di un territorio o di un nido, dispute tra maschi o persino i richiami di un piccolo affamato.
Poiché questi canti sono davvero particolari e ai più sembrano insoliti abbiamo pensato di preparare una sorta di almanacco audio che contiene i principali canti che potreste ascoltare di notte. Insomma, un tutorial audio per identificarli.
In Italia vivono 10 specie diverse di rapaci notturni, ma nelle aree urbane o suburbane gli incontri si possono riferire principalmente a 5 specie, in base alle regioni più o meno comuni.
Ecco quindi, divisi per specie, i principali canti che potreste sentire in città e nelle zone di campagna italiane.
Civetta
La civetta (Athene noctua) è una specie tra le più aggressive a livello vocale e canta praticamente tutto l’anno, anche se il picco delle attività vocali si registra tra febbraio e aprile e tra settembre e ottobre. È, infatti, il periodo in cui ci sono molti giovani alla ricerca di nuovi territori. Ha un canto stridulo e la sua variabilità è davvero elevata, se pensiamo che può arrivare ad avere fino a 40 note diverse. Qui vi riportiamo le più frequenti.
Il canto della Civetta maschio
Il canto della Civetta femmina
Il canto territoriale della Civetta
Allocco
L’allocco (Strix aluco) è la specie più vocifera e forse la più bella da ascoltare e ricercare.
Facile da riconoscere per un canto che ricorda quasi un ululato (maschio), mentre la femmina ha un canto più stridulo e squillante. L’apice del canto si ha nel periodo di fine autunno e inverno ma a volte si sente anche tra maggio e luglio.
Il canto dell’Allocco maschio
Il canto dell’Allocco femmina
Il canto dell’Allocco giovane
Assiolo
L’assiolo (Otus scops) è uno degli Strigidi più vociferi. Essendo un migratore, arriva da noi all’inizio di aprile. È forse il richiamo il più insistente e facile da ascoltare i questi giorni. A settembre riparte per i quartieri di svernamento.
L’assiolo canta molto anche di giorno e non è da escludere che possa rispondere anche nelle ore diurne a qualche richiamo, anche se certamente con minor intensità.
Facile da identificare in virtù della sua brevità (monosillabico) e per la sonorità metallica, il canto dell’assiolo ha ispirato diversi poeti. Famosa la poesia di Pascoli, Chiù, ma anche Pasolini e Pirandello gli dedicarono dei versi poetici.
Il canto territoriale dell’Assiolo
Gufo comune
Il gufo comune (Asio otus) è una specie molto elusiva e canta davvero poco.
La sua attività è più intensa nel periodo pre-nuziale tra gennaio e marzo. Da aprile fino a luglio, sia nelle aree di campagna, sia in città è facile ascoltare i giovani che emettono lunghi e prolungati fischi richiamando i genitori per il cibo.
Il canto d’allarme del Gufo comune adulto
Il canto del Gufo comune giovane
Barbagianni
Il barbagianni (Tyto alba) ha una potenza vocale ridotta. Il suo canto, molto strozzato, è udibile solo a poche decine di metri di distanza. È, però, il canto più raro da sentire perché la specie è molto in declino in tutto il Paese, specie al Nord. Ricorda un soffio inquietante, quasi un rantolio. In queste notti è quello che potrebbe spaventarci di più.
Il canto soffio del Barbagianni
Sul canale You Tube Gufotube sono presenti dei video tutorial per riconoscere e vedere questi predatori notturni.
Se il canto che avete sentito (e avete registrato) non è tra quelli proposti, potete scrivere a gufotube@gmail.com e Marco Mastrorilli vi manderà l’identificazione del rapace notturno che ha cantato.
Si ringrazia Raffaele Imondi per la registrazione del canto della civetta femmina.
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