“Morte agli italiani!”, di Enzo Barnabà

Titolo: Morte agli italiani! Il massacro di Aigues-Mortes, 1893cop.aspx
Autore: Enzo Barnabà
Casa editrice: Infinito Edizioni

Aigues-Mortes, in italiano Acque morte, riferendosi cioè alle numerose paludi e stagni dove il delta del Rodano si confonde con il Mediterraneo. Durante il mercatino di Natale spiegavo ad una coppia di curiosi i libri che avevo disposto sul tavolo e ad un certo punto ho indicato “Morte agli italiani”, aggiungendo la battuta: “quando gli stranieri eravamo noi!”, e quindi descrivendo loro, che non lo conoscevano, sinteticamente, il massacro di Aiugues-Mortes del 17 agosto del 1893, in Camargue, nella Francia del sud. “Sì ma gli italiani erano bravi, non come quelli che vengono qui da noi adesso, che non hanno voglia di lavorare” è stata la risposta pronta, tranquilla e sicura, senza ombra di dubbio, della coppia. E’ incredibile come questo copione si ripeta sempre identico a se stesso, in tutti i tempi e a tutte le latitudini. Noi siamo bravi, gli altri no! Come replicare a percezioni così sicure? Come far sorgere anche un solo piccolo dubbio?  Mi spiazza sempre. Non basta certo una battuta, un dialogo occasionale. Dev’essere per forza il risultato di una lunga e costante campagna di disinformazione, a cui si può replicare soltanto se si rimettono in piedi modalità più corrette. Purché trovino, queste modalità, buone politiche e una corretta informazione a sostenerle, come ricorda anche Gian Antonio Stella nella prefazione.

Barnaba_Aigues-Mortes_eccidioNon mi rendo conto di quante persone, anche tra i “militanti” impegnati contro la xenofobia, conoscano davvero e in modo esatto il massacro di Aigues-Mortes, che risale oramai a circa 120 anni fa, e sappia inquadrarlo anche nel contesto sociale e politico di allora. Il lavoro di Barbanà si divide in tre parti: “Il contesto” (per ricostruire appunto l’emigrazione italiana alla fine dell’Ottocento, ma anche il contesto francese, le campagne xenofobe dei nazionalisti, le politiche adottate), “I fatti” (il lavoro alle saline, gli incidenti, la dinamica degli scontri fino al massacro di 9 italiani, che non si compie come un unico e improvviso incidente ma è una vera e propria agonia prolungata) e “Le conseguenze” (sia politiche, con le ripercussioni sulle relazioni tra i due paesi, sia sociali, con le manifestazioni in Italia, la reazione dei partiti socialisti dei due paesi), fino alla beffa del processo finale, in Francia, che minimizza tutto e assolve i responsabili.

Riassunto così, sembra quasi di ripetere banalmente un già visto, e invece credo che i fatti e le dinamiche, complesse, di tutto l’accaduto, possano essere oggetto di riflessione ancora oggi, proprio per non banalizzare nulla e non sottovalutare queste derive della storia, perennemente presenti, che sempre ci tentano e di cui oggi siamo spesso spettatori, purtroppo, anche dentro il nostro paese.

Neanche un mese dopo, il congresso dei socialisti italiani  a Reggio Emilia invitava i partiti “socialisti stranieri a intervenire politicamente tra le masse degli immigrati italiani, facendoli anche entrare nelle loro organizzazioni, e richiesero alle Camere del Lavoro italiane di creare  delle sezioni specifiche per l’emigrazione”; al tempo stesso furono organizzate in Italia contromanifestazioni e così le manifestazioni nazionaliste furono tramutate in azioni di lotta con un chiaro orientamento di classe, contro il governo italiano ritenuto responsabile dell’emigrazione. Spesso il governo fece ricorso alla repressione dell’esercito.

Il libro contiene anche molti riferimenti bibliografici e citazioni di giornali dell’epoca, nonché schede, foto e stampe.

(l’autore racconta la storia del libro)

 

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