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Tutor
La sentenza: "Va rimosso, brevetto copiato"

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La sentenza: "Va rimosso, brevetto copiato"
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Il brevetto del Tutor, il sistema di rilevazione della velocità media dei veicoli, non è di Autostrade per l'Italia, bensì della Craft srl, azienda di Greve in Chianti, nel Fiorentino. Lo ha stabilito oggi una sentenza della Corte di Appello di Roma, che ha anche ordinato la rimozione e la distruzione di tutti gli apparecchi attualmente presenti sulla rete gestita dalla società e ne ha vietato l'ulteriore produzione. "Il sistema di sorveglianza del traffico autostradale denominato Tutor o anche Safety Tutor", si legge nel dispositivo, "installato da Autostrade per l'Italia sulla rete gestita in concessione costituisce contraffazione del brevetto nazionale d'invenzione N IT 01.310.318, di cui è titolare la Craft".

Sarà sostituito. Immediata la replica di Autostrade per l'Italia, che annuncia l'intenzione di presentare ricorso alla Corte di Cassazione e di sostituire gli apparecchi. "Il Tutor non verrà rimosso, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema, diverso da quello attuale", fa sapere la società in una nota. "La decisione della Corte d’Appello di Roma sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da quattro precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio. Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor, che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale (pari a 500 euro al giorno, ndr) fino alla sostituzione degli apparati con un altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane".

Nessun beneficio economico. "La decisione della Corte d’Appello di Roma", prosegue la nota, "riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema, che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio della Craft per l’utilizzo del sistema".

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