Wired ha ottenuto i dati sui contagi nelle scuole. Sono stati segnalati 65mila positivi

Il Miur ha risposto alla richiesta Foia di Wired di sapere quanti sono gli studenti e i lavoratori della scuola risultati positivi al Sars-Cov-2. Abbiamo costruito un indicatore per capirci qualcosa

(foto: FASSBENDER/AFP via Getty Images)

Per essere precisi, al 31 ottobre ci sono stati 64.980 casi nella popolazione scolastica di elementari, medie e superiori. Si tratta di studenti e di lavoratori della scuola che sono risultati positivi al nuovo coronavirus Sars-Cov-2. Affermare che il contagio sia avvenuto in classe è ovviamente impossibile vista la mancanza di tracciamento, ma oggi Wired è in grado di dare qualche informazione in più su un fenomeno (molto incerto) del quale il paese discute da settimane. Il ministero della Pubblica istruzione ha infatti risposto al Foia, l’istanza di accesso generalizzato, presentato da noi lo scorso 30 ottobre. E ha fornito i dati dei contagi registrati dai dirigenti scolastici attraverso questo questionario, aggiornati al 31 ottobre. Non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta invece dall’Istituto superiore di sanità (ma i 30 giorni concessi dalla legge per rispondere scadono il 30 novembre). Grazie a questi numeri, Wired ha potuto costruire questa mappa, che mostra l’incidenza dei contagi su base provinciale.

Le province diventano più scure quanto più è alta l’incidenza dei contagi sulla popolazione scolastica (studenti e lavoratori) e, cliccando su un territorio, sono mostrati i relativi dati. I filtri nella parte bassa consentono di isolare una singola regione o visualizzare la situazione nelle scuole del primo ciclo (elementari e medie) e del secondo ciclo (medie superiori). Nella mappa non sono presenti la Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano perché nel dataset fornito dal ministero non erano presenti informazioni rispetto a questi territori.

I dati sono stati forniti su base comunale e riguardano 2.546 comuni sugli oltre 6.700 sul cui territorio ha sede una scuola. Sono pochi? Negli altri non ci sono stati casi o ci sono stati e non c’è stata una segnalazione? Purtroppo non lo sappiamo. Sappiamo, però, che per i dirigenti scolastici rispondere settimanalmente al questionario era obbligatorio. Su questa mappa, abbiamo rappresentato i comuni presenti nel dataset fornitoci dal Miur.

Questi dati ci indicano che le scuole sono state focolai di diffusione di Sars-Cov-2 oppure hanno avuto un “ruolo marginale” nel diffondere il contagio, come dichiarato qualche giorno fa da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità? La risposta, come mostra questo grafico, varia molto.


Wired
ha di fatto costruito un indicatore, mettendo in rapporto l’incidenza all’interno delle scuole con quella che si registra nella popolazione generale. Per visualizzarlo, basta cliccare su uno dei punti rappresentati nel grafico. Se è maggiore di 1, è più alta l’incidenza nelle scuole, se è minore, invece, è più elevata all’esterno.

Tornando agli aspetti grafici, più in alto si trova un punto, maggiore è l’incidenza nelle scuole, più si trova a destra, maggiore è quella nella popolazione generale. Il colore aiuta ad orientarsi: tende all’arancione se l’incidenza è maggiore nelle scuole, all’azzurro al contrario.

L’incidenza è inferiore negli istituti scolastici in Campania, che ha chiuso le scuole a più riprese, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Hanno invece un’incidenza simile dentro e fuori dalle aule l’Emilia-Romagna, la Lombardia e la Liguria. Nel resto del Paese, invece, l’incidenza in classe è più alta che nella popolazione generale.

Grazie a un filtro si possono selezionare le scuole elementari e medie o le scuole medie superiori. Per quanto riguarda queste ultime, l’andamento è sostanzialmente in linea con quello medio, calcolato su entrambi i cicli. Selezionando invece elementari e medie, si abbassa in maniera significativa l’incidenza all’interno delle scuole, con la sola eccezione dell’Umbria.

Beninteso, questa è la situazione aggiornata al 31 ottobre, ovvero a un mese fa. Sarebbe possibile un’analisi settimanale, ovvero con una frequenza analoga a quella con cui i dirigenti aggiornano il ministero e tale da consentire anche di valutare l’andamento dei contagi, se il governo accogliesse la richiesta di aprire i dati sostenuta anche da Wired attraverso la petizione #datiBeneComune. Se il lettore ritiene che sia importante conoscere questi dati, l’invito è quello di sottoscriverla.

I dati che il ministero ha fornito a Wired possono essere scaricati a questo link.

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